Tutti sanno che il cloud è il "posto giusto", perché offre una maggiore flessibilità, più agilità e nuove opportunità di innovazione. Non sorprende, perciò, che oggi più del 90% delle aziende lo abbia adottato in qualche forma.1
Quali sfide quindi? Molti degli sforzi fatti dalle aziende per adottare e sfruttare il cloud si sono rallentati o interrotti. Certe aziende sono ferme a una visione sperimentale e non capiscono la direzione del loro cloud journey, altre hanno difficoltà a creare un business case chiaro per scalare l'uso del cloud.
Ne consegue che in media le aziende hanno portato sul cloud solo il 20-40%2 dei loro carichi di lavoro, sostanzialmente quelli meno complessi, e che quasi due terzi hanno dichiarato che le loro iniziative rivolte al cloud non hanno ancora dato i risultati che si attendevano.3
In questa situazione, il COVID-19 è stato un campanello d'allarme senza precedenti, che ha ricordato alle organizzazioni di tutti i settori l'importanza della resilienza, agilità, adattabilità e scalabilità dei sistemi. Mentre le aziende cercano di superare l'incertezza, aggravata dalla pandemia, il focus si è spostato sul supporto alle operations, sul tentativo di soddisfare la domanda molto volatile dei clienti finali e sulla gestione del profondo mutamento delle dinamiche della forza lavoro e del grande aumento di accessi alla rete da remoto.
La pandemia, oltre ad aver causato nuovi sconvolgimenti nei sistemi aziendali e nei modelli di business di molte società, ne ha anche esposto i punti deboli già esistenti. Secondo una nostra ricerca condotta prima della pandemia, solo il 10% delle aziende, quelle più importanti, si era dimostrato all'altezza per la resilienza dei sistemi.4 Per le altre, che avevano già delle lacune quando è cominciata la crisi, è fondamentale sfruttare ora la promessa del cloud per attuare un cambiamento a breve e lungo termine. Solo così potranno ridurre i rischi, massimizzare il potenziale umano, trasformare il business ed emergere più forti malgrado l'attuale incertezza.