La mia prospettiva internazionale sul mondo Capital Markets

Teresa Giuseffi

Consultant Strategy & Consultant

Dall’esperienza di studio in Australia durante il liceo alla laurea alla Northeastern University di Boston, Teresa è da sempre alla ricerca di nuovi stimoli, idee e culture. Per questo ha scelto di lavorare in un contesto internazionale nel nostro team Capital Markets.

Non è stato facile, a 16 anni, convincere i miei genitori a farmi partire per una vacanza studio di tre mesi in Australia, ma grazie alla mia perseveranza (parecchia perseveranza) ci sono riuscita. Il primo impatto con Perth è stato fortissimo: venendo da Bella, un paesino lucano che conta poco più di 5000 abitanti, mi sembrava tutto così grande. Ho avuto la possibilità di conoscere un continente intero di meraviglie, dal deserto all’oceano, vivendo un’esperienza indimenticabile e portandomi dietro la voglia di continuare ad esplorare culture e paesi diversi.

Così, quando è arrivato il momento di scegliere il mio percorso universitario, mi sono iscritta alla facoltà di International Management all’Università Cattolica di Piacenza, che offre agli studenti la possibilità di conseguire una doppia laurea presso prestigiose università estere. Desideravo studiare negli Stati Uniti, ma sapevo che non sarebbe stato facile: era la meta più ambita, con soli cinque posti a disposizione. Mi sembrava una sfida quasi impossibile, ma dopo due anni di studio e impegno ho raggiunto il mio obiettivo e sono partita per Boston. Destinazione Northeastern University, dove ho potuto sperimentare per due anni la vera vita da campus universitario americano, mettendomi alla prova con modi di fare e approcci allo studio totalmente differenti dai nostri. L’università USA mi ha abituata a lavorare con deadline molto stringenti e mi ha insegnato che il lavoro in team è fondamentale per garantire i migliori risultati. Al mio ritorno in Italia, ho iniziato a lavorare in ambito finanziario specializzandomi nel settore dei pagamenti e delle transazioni. Dopo diverse esperienze lavorative in aziende di piccole, medie e grandi dimensioni, cercavo una realtà che mi permettesse di approfondire il mondo della consulenza in ambito Capital Markets, ma soprattutto desideravo ritrovare quell’ambiente internazionale e collaborativo che avevo conosciuto nelle mie esperienze di studio all’estero. Per questo ho scelto Accenture.

Accenture mi sta offrendo la possibilità di realizzare i miei obiettivi professionali. Collaboro spesso con colleghi provenienti da diverse parti del mondo, ciascuno con mentalità e prospettive diverse ma complementari. La collaborazione è uno dei punti di forza dell’azienda: lavoro in un team composto da persone con competenze trasversali, sempre pronte ad offrirmi supporto per la risoluzione di qualsiasi problema. Questo aspetto non è venuto meno neppure durante la pandemia, lavorando completamente da remoto.

L’energia e il dinamismo che contraddistinguono l’ambiente di lavoro si riflettono anche nella possibilità di spaziare tra industry e progetti molto diversi tra loro. Nel mio lavoro mi occupo di gestire progettualità volte a migliorare i processi organizzativi, di business e tecnologici per clienti internazionali in ambito finanziario e assicurativo, attraverso l’evoluzione delle infrastrutture applicative e l’adozione di robotic process automation (RPA). In particolare, al momento sto supportando un gruppo finanziario nella migrazione da un sistema legacy a un nuovo applicativo di Wealth Management, tenendo conto delle peculiarità del mercato italiano in termini di regolamentazione e caratteristiche dei clienti.

Opero in un contesto ad elevata complessità, sia dal punto di vista tecnologico che operativo, ma proprio questa complessità, insieme alla costante collaborazione con i colleghi, mi rende ogni giorno più motivata ed entusiasta. Partecipo con entusiasmo alle numerose iniziative aziendali che danno ai dipendenti la possibilità di conoscersi e condividere le proprie esperienze. Nel corso di uno di questi incontri ho incontrato il Managing Director con cui avevo sostenuto l’ultimo step di selezione. Insieme ci siamo confrontati su come le nostre abitudini siano cambiate in questi ultimi anni: dai continui viaggi in giro per il mondo, alla possibilità di dedicare più tempo a sé stessi, alle nostre passioni e vita privata. È un episodio che dimostra quanto la leadership aziendale sia coinvolta in maniera attiva nella promozione di una cultura aperta e collaborativa.

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