SCENARIO
Esplorare il nuovo panorama tariffario e il suo impatto economico
5 minuti di lettura
10 aprile 2025
SCENARIO
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10 aprile 2025
Il 2 aprile, il presidente degli Stati Uniti Trump ha annunciato il pacchetto tariffario più ampio e radicale del suo secondo mandato. Questa misura consiste in un dazio aggiuntivo del 10% sulle merci importate da tutti i paesi, entrata in vigore il 5 aprile, e in dazi "reciproci" più elevati e personalizzati fino al 50% sulle importazioni da 57 paesi, tra cui Cina, Giappone e UE. Questi ultimi sono entrati inizialmente in vigore il 9 aprile, ma sono stati sospesi per 90 giorni per tutti i paesi eccetto la Cina, che ha visto invece aumentare i propri dazi reciproci al 125%. Resta in vigore la tariffa base del 10%.
I dazi "reciproci" attuali e la pausa di 90 giorni non si applicano al Canada e al Messico, poiché tali paesi sono soggetti a dazi del 25% su beni non conformi all'accordo USA-Messico-Canada (USMCA), né si applicano ad auto, acciaio e alluminio di altri paesi, soggetti a una tariffa separata del 25%.
Con questi sviluppi, l'aliquota media ponderata per gli scambi commerciali, o effettiva, sulle importazioni di beni negli Stati Uniti è salita a circa il 29%, il livello più alto dall'inizio del '900 rispetto al solo 2,4% registrato alla fine del 2024.
Tuttavia, altrettanto importante quanto l'entità dei dazi è l'incertezza senza precedenti introdotta dalla loro portata e continua evoluzione. L'unica certezza è che gli executive devono concentrarsi sulla creazione di organizzazioni più resilienti per affrontare questo contesto storicamente volatile.
L'impatto economico del nuovo regime tariffario statunitense sarà significativo. Negli Stati Uniti, i rischi di una recessione sono cresciuti notevolmente. E in che modo il nuovo regime tariffario statunitense influenzerà l'economia globale? Come indicato di seguito, l'Asia è particolarmente esposta a dazi più elevati e anche l'UE si trova ad affrontare un significativo aumento.
Un altro fattore che determinerà l'impatto globale è la misura in cui gli altri paesi reagiranno, aumentando le proprie tariffe come risposta. A oggi, solo Canada e Cina hanno implementato dazi di ritorsione contro gli Stati Uniti. L'UE ha manifestato l'intenzione di imporre nuovi dazi, ma li ha sospesi in risposta alla pausa di 90 giorni voluta dal presidente Trump.
Le decisioni di ritorsione saranno influenzate dai costi e dai benefici percepiti. I dati seguenti illustrano tre variabili significative che possono influenzare le risposte dei paesi:
La combinazione di queste variabili potrebbe dare luogo ad almeno tre scenari tariffari futuri. Considerato l'elevato livello di incertezza in gioco e i frequenti cambiamenti nelle politiche commerciali statunitensi registrati nelle ultime settimane, tali scenari dovrebbero essere considerati come rappresentativi rispetto a un continuum di possibili risultati.
Nel primo scenario, quello della "de-escalation pragmatica", vengono negoziate riduzioni tariffarie reciproche per la gran parte dei paesi, nonché possibili esenzioni da alcuni dazi specifici per prodotto.
Il primo passo di questo processo è già in atto con la sospensione, avvenuta il 9 aprile, delle tariffe reciproche più elevate. In questo scenario, l'Amministrazione statunitense può scegliere di mantenere la tariffa universale minima del 10% per due motivi principali: (1) preservare un certo sostegno agli obiettivi di reindustrializzazione e di gettito fiscale dell’Amministrazione stessa; e (2) limitare la possibilità di evasione tariffaria attraverso il trasbordo e altri metodi, verso cui l'Amministrazione ha sempre espresso preoccupazione. Secondo la nostra analisi, questo scenario potrebbe indurre gli Stati Uniti a riportare l'aliquota tariffaria effettiva a un intervallo compreso fra il 15 e il 17% (rispetto all'attuale stima del 29%).
Nel secondo scenario, che consiste nel "mantenere la linea", alcuni partner commerciali sono in grado di ottenere riduzioni tariffarie dagli Stati Uniti in cambio di concessioni particolarmente consistenti.
Ma per la maggior parte degli altri, le tariffe reciproche più alte minacciate vengono alla fine ripristinate. Ciò potrebbe essere il risultato di un approccio di negoziazione rigido da parte degli Stati Uniti e di un'alta soglia per concedere agevolazioni tariffarie. Potrebbe anche riflettere la rinnovata priorità della reindustrializzazione come principale obiettivo strategico degli Stati Uniti e la convinzione che questo obiettivo possa essere raggiunto in modo significativo solo con l'implementazione e il mantenimento di tariffe più elevate per un periodo prolungato. In questo scenario, verrebbero inoltre implementati dazi aggiuntivi a livello di prodotto attualmente in fase di valutazione (per es. su semiconduttori e prodotti farmaceutici), a sostegno della reindustrializzazione e delle considerazioni di sicurezza nazionale. Nel complesso, ciò manterrebbe i dazi effettivi statunitensi attorno al 30%.
Nel terzo scenario, quello della "escalation disordinata", il fallimento dei negoziati e/o le ritorsioni significative da parte di altri Paesi farebbero aumentare vertiginosamente i tassi tariffari e la guerra commerciale potrebbe estendersi fino a includere restrizioni sui servizi transfrontalieri, sulla tecnologia e sugli investimenti.
Questo risultato potrebbe spingere il tasso tariffario effettivo degli Stati Uniti oltre il 40% e comportare aumenti considerevoli e diffusi dei tassi tariffari applicati da altri paesi agli Stati Uniti.
Per rispondere ai rapidi cambiamenti delle politiche, le aziende devono concentrarsi sul rafforzamento della propria resilienza aziendale per muoversi in questo contesto. Tali misure devono garantire il presente e la creazione di un futuro più competitivo e redditizio.
Il rafforzamento della resilienza delle imprese inizia con un'analisi rigorosa dello spettro dei rischi a cui l'azienda è esposta, sia a breve che a lungo termine. Con l'intensificarsi della frammentazione economica e l'aumento dei rischi di recessione, gli executive devono chiedersi: In che modo sono cambiate le prospettive a breve e lungo termine e in che modo potrebbero influire sulle nostre performance in tutte le aree di business?
Lo Scenario Planning, per esempio, deve essere integrato a livello aziendale, tenendo conto sia dell’impatto sui ricavi sia di quello sui profitti. L'obiettivo è andare oltre la semplice reazione al cambiamento, preparandosi proattivamente a cambiamenti radicali nella domanda, nelle condizioni finanziarie e nel commercio globale.
La resilienza aziendale è garantita da quattro pilastri fondamentali:
Mentre i dazi e gli shock dell'offerta si propagano nelle reti globali, il compromesso tra gestione a breve termine e investimenti di capitale a lungo termine si fa più netto. Le aziende devono pertanto riconsiderare il modo in cui gestiscono la struttura dei costi, la rete e la logistica, nonché le relazioni con i fornitori e le strategie di approvvigionamento e la prioritizzazione del capitale, al fine di ottenere redditività, flusso di cassa e ritorno sul capitale investito. In questo contesto, la resilienza operativa è una questione di agilità unita a una ricerca attiva di incrementi di produttività.
Con l'aumento dei costi e l'imprevedibilità della domanda, le aziende si trovano di fronte a un difficile equilibrio: proteggere i margini senza allontanare i clienti. Infatti, con la crescente sensibilità ai prezzi, le aziende devono sapere quali costi possono essere realisticamente trasferiti sul cliente finale e dove è necessario creare o rafforzare il valore. Costruire la propria resilienza commerciale significa agire non solo per proteggere i margini, ma anche per crescere in modo intelligente, anche nei cicli di recessione. E poiché i bacini di valore si spostano rapidamente, le aziende devono assicurarsi che i loro investimenti in innovazione e marketing siano allineati con le aree di opportunità emergenti. Il successo dipende dalla capacità di anticipare le mutevoli priorità dei clienti e di riallocare strategicamente le risorse verso i segmenti e le offerte in cui è più probabile che, in futuro, si verifichino crescita e redditività.
Le persone sono al centro di qualsiasi organizzazione resiliente. Tuttavia, le preoccupazioni dei dipendenti riguardo a questioni come l'inflazione, l'incertezza lavorativa e i cambiamenti nel mercato del lavoro ne mettono a dura prova sia il morale sia la fidelizzazione. Le aziende devono inoltre pianificare l'impatto sulla workforce derivante dalla reindustrializzazione, dal reshoring e dalla ristrutturazione, e sostenere le persone in questo processo.
Il rischio geopolitico, gli attriti commerciali e la carenza di talenti stanno esercitando nuove pressioni sulle infrastrutture tecnologiche aziendali. Di conseguenza, quando si promuove la resilienza tecnologica, la ricerca di una "adattabilità dinamica" è ora altrettanto importante quanto la ricerca di affidabilità: i sistemi sono in grado di supportare la difesa dei margini? Sono in grado di aumentare la capacità operativa in modo sicuro sotto pressione? L'intelligenza artificiale deve svolgere un ruolo centrale in questa trasformazione, non solo attraverso l'automazione, ma attraverso l'impiego mirato di tecnologia e talenti rispetto alle opportunità e ai rischi più critici che un'azienda deve affrontare. Ciò richiede l'organizzazione di team interfunzionali per allineare le capability di intelligenza artificiale alle priorità strategiche, dall'adeguamento delle strategie di logistica e approvvigionamento in risposta ai cambiamenti commerciali, fino all'ottimizzazione in tempo reale dei prezzi e dell'impiego della workforce.
Managing Director – Strategy & Consulting, Energy
Global Products Industry Practices Chair
Chief Corporate & Government Affairs Officer
Managing Director Global Lead – Macro Foresight Accenture Strategy
Principal Director – Accenture Strategy, Macro Foresight North America Lead